1. Alcune riflessioni
2. Le sue esigenze
3. Cosa fare
4. E… cose da non fare!
5. Rispettare i suoi tempi
6. Come ci si abitua al distacco
7. Le regole base per un buon inserimento sociale
8. Com’è cambiato da quando è iniziata la scuola!
9. Un posto a misura di bambino
1. Alcune riflessioni
La scuola ( nido, sez. Primavera e scuola dell’Infanzia in particolare ) rappresenta un evento eccezionale nella vita del bambino: egli vive la sua prima grande esperienza della separazione. Per alcuni bambini, la separazione dalla mamma e dalla casa, nonché il cambiamento di abitudini possono talvolta essere problematici. Vengono solitamente considerati soltanto problemi del bambino, mentre i primi giorni sono vissuti intensamente sia dal bambino che dal genitore: entrano entrambi in un ambiente nuovo con persone sconosciute e devono acquisire fiducia. Fiducia, per la madre, significa superare gradualmente l’ansia di separarsi dal figlio, il senso di colpa di lasciarlo solo, instaurare un dialogo aperto che la porterà a conoscere le educatrici e, attraverso queste, i momenti della vita nella scuola che suo figlio vivrà ogni giorno. A seguito di queste riflessioni, ci permettiamo di consigliare ai genitori la massima collaborazione e disponibilità durante questa prima fase delicata di vita a scuola, insistenza sull’importanza di un inserimento graduale. Le educatrici avranno un colloquio continuo con il genitore referente per quanto riguarda l’aspetto organizzativo ( orario, cambio da portare, regolamento sanitario, ecc…) e per una prima conoscenza del bambino, con particolare riferimento all’alimentazione, al sonno e alle abitudini quotidiane. Se il bambino è particolarmente affezionato a qualche oggetto ( bambola, orsetto, macchinina, succhietto, ecc … ) è bene che la mamma nell’adattamento lo porti a scuola, poiché anche questo aiuta il bambino a superare il momento del distacco dalla famiglia.
2. Le sue esigenze
Il bambino ha bisogno di tempo per inserirsi nella scuola. E’ quindi necessario rispettare il suo tempo: inseriamolo gradualmente! Evitiamo, se possibile, di lasciarlo a scuola durante il pomeriggio fino a quando non ha completato l’adattamento e confortiamolo per renderlo sereno, più disposto ad accettare quello che “ il nuovo mondo “ dell’asilo gli propone.
3. Cosa fare…
Atteggiamenti che aiutano il bambino a superare la separazione:
• comprenderlo quando piange e, con carezze e tenerezze, trasmettergli sicurezza
• salutarlo con decisione e andare via
• usare un tono di voce molto tranquillizzante: deve capire che noi non abbiamo dubbi o perplessità. Soprattutto dobbiamo comprendere che l’inserimento non è facile e costa tempo e fatica a tutta la famiglia.
4. …E cosa non fare!
Atteggiamenti che infondono insicurezza nel bambino:
• portarlo all’asilo per poi riportarlo a casa
• nascondersi per vedere quello che fa … “ e magari ci vede”
• sgridarlo perché piange • continuare a salutarlo e non decidersi ad andare via
• lasciarsi prendere dall’ansia se ha delle regressioni o comportamenti strani …
5. Rispettare i suoi tempi
E’ giusto che ogni mamma osservi attentamente i progressi del proprio bambino, ma lo deve fare evitando inutili apprensioni. Non si può, infatti, stabilire in modo rigido a quale età il bambino deve iniziare a comunicare, coordinando il suo lessico espressivo: ogni bimbo ha il suo ritmo di crescita e di sviluppo delle capacità senza nulla togliere alla sua intelligenza e non deve essere forzato a fare qualcosa per cui non è pronto. Va piuttosto incoraggiato e assecondato, così da rafforzare la sua personalità e la sua autostima.
6. Come ci si abitua al distacco
Il modo in cui il bambino riuscirà a superare il trauma della separazione dipende certo dal suo temperamento, ma anche dalla relazione instaurata in quella fase di età con la madre. Si sentirà un po’ meno spaventato se avrà accanto una mamma serena e poco ansiosa ( anche se un po’ di ansie sono normali e vanno accettate senza vergognarsi ! ). Se sente di essere lasciato con persone disponibili, che piacciono per prima alla mamma, tutto sarà più facile ( ricordatevi che le insegnanti non sono baby-sitters ad ore e la scuola non è un parcheggio, per cui non chiedete loro ciò che voi stessi non sareste mai in grado di fare! ). Nei mesi precedenti all’inserimento lasciate, per qualche ora, il bambino ad un parente, ad una vicina, ad una baby-sitter, meglio ancora se in compagnia di altri bambini. Bisogna farlo uscire dal cerchi magico di “ bimbo-mamma-papà “ e abituarlo alla presenza di altri adulti e altri bambini accettando l’idea che il vostro bambino cresce ogni giorno e si stacca un po’ da voi per divenire sempre più se stesso.
7. Le regole base per un buon inserimento sociale
I bambini, si sa, non amano i cambiamenti, ancora meno quelli che prevedono la lontananza della mamma. L’ambientamento alla scuola (Nido e scuola dell’infanzia) deve essere graduale e, soprattutto, secondo le rispondenze del bambino stesso. Quindi, i tempi di inserimento variano da bambino a bambino, comunque è bene prevedere un breve periodo in cui la permanenza del bambino a scuola si fermi a poche ore (quando andate via salutatelo assicurando che tornerete molto presto). L’inserimento del bambino rappresenta uno dei momenti più delicati tra la famiglia e il Servizio e ha come priorità il benessere del piccolo, ma anche la certezza per i suoi genitori di affidarlo all’attività di cura e stimolazioni di persone professionalmente preparate e componenti un sistema organizzato che rassicuri la famiglia. Per quanto concerne il Nido, specificamente, è preferibile per i nuovi inserimenti effettuare degli incontri pomeridiani preordinati in co-presenza tra bambino, genitori ed educatrice alfine di consentire un approccio più tranquillo e meno confusionato con l’ambiente. Poi, pian piano che il bambino si abitua lasciatelo sempre maggior tempo, fino a quando il bambino dimostrerà di essere ben inserito (preventivate circa 15 gg).
8. Com’è cambiato da quando è iniziata la scuola!
“All’uscita fa finta di non riconoscermi! “ “ Piange appena mi allontano e quando lo vado a riprendere! “ “ … mi picchia! “ “ La notte si agita nel sonno! “che non è affatto contento di allontanarsi dalla mamma e i momenti cruciali sono proprio l’arrivo e l’uscita. All’entrata non scaricatelo come se fosse un pacco postale, ma lasciatelo con qualche rituale: per esempio, accompagnatelo fino all’ingresso della sezione, poi, salutatelo con calma, evitate ( se possibile ) l’uscita di soppiatto e ricordategli che si tratta di un distacco momentaneo. Non vi intrattenete per troppo tempo con le educatrici ( il tempo giusto per le comunicazioni essenziali ) in quanto questo sottrae attenzione agli altri bambini e può creare problemi di organizzazione! Piange? Aspettate che si calmi. Se invece andate di fretta, rassicuratelo sul fatto che ritornerete presto e magari salutatelo dalla finestra. All’uscita fa i capricci, mette il muso e non si stacca più da voi? Parlategli. Fategli capire che comprendete i motivi della sua tristezza. Insistete con le educatrici perché ne parlino anche loro. Dare voce ai sentimenti è il miglior modo per superare i disagi. Ben presto scoprirà che la scuola è un’occasione unica di gioco e spassoso divertimento. Portargli all’uscita un dono è un gesto d’amore, come dire “ sono stata via ma ti ho pensato “. Deve essere un dono piccolo piccolo: un libricino, una matita, bolle di sapone. Ben presto imparerà il valore dello scambio e sarà lui a regalare uno scarabocchio o una caramella alla mamma o al papà. “ Ha ripreso a fare la pipì la notte! “ … Dopo un po’ che frequenta la scuola, molti genitori stentano a riconoscere il proprio bambino. Ma non c’è da preoccuparsi: sono tutti modi per comunicare
9. Un posto a misura di bambino
La scuola deve piacervi e … fidatevi del vostro istinto più di ogni altra cosa! E’ sbagliato porsi in antitesi con la scuola in quanto il bambino lo percepisce e, per voi, è dannoso frequentare un istituto visto che non vi costringe nessuno. Creare dei malumori, turbolenze, sfiducie non serve altro che a minare il rapporto con le educatrici che si occupano di vostro figlio, in quanto è fondamentale che vi siano simpatiche e che si instauri con loro un rapporto aperto e amichevole. Effettuate una valutazione sin dal primo momento delle educatrici senza chiedere ciò che nemmeno voi sareste in grado di fare e considerando, soprattutto, che forse stanno più ore loro con vostro figlio che voi stesse! Durante l’anno sono previsti incontri con i genitori? Vi è stata indicata una educatrice di riferimento secondo la scelta spontanea di vostro figlio? E’ dato per scontato un periodo di ambientamento con la vostra collaborazione riguardo le reazioni del bambino? Sono tutti segnali positivi, avete messo piede in una scuola attenta alle esigenze dei piccoli ospiti. Preoccupatevi che la struttura sia debitamente autorizzata sia per il Nido che per la Scuola dell’Infanzia e che l’organico abbia una equa distribuzione funzionale oltre ad essere regolarmente inquadrato per le proprie funzioni. Osservate la struttura e la pulizia degli ambienti e come il personale assolve ognuno alle proprie funzioni. Controllate che tipo di attività sono proposte (progetto educativo, POF annuale, programmazione dei docenti, ecc…) e non solo la quantità dei giochi o l’ambiente più o meno sofisticato, perché ad una scuola si chiede “ formazione del bambino “ e non intrattenimento solo ludico. Inoltre, accertatevi delle competenze e della formazione in itinere delle insegnanti, assistenti e volontarie attraverso colloqui e domande che sono importanti al fine della vostra tranquillità. La scuola è iniziata e avete la sensazione o vivete qualcosa che non va? Parlatene con le educatrici, stabilite un contatto con loro, domandate spiegazioni. Fidatevi della vostra capacità di chiedere senza offendere e, soprattutto, rispettando il lavoro altrui, e vedrete che tutto ha una logica motivazione.