Cos’è la scuola dell’Infanzia?

La scuola dell’Infanzia si configura come scuola della ricerca, della comunicazione e della creatività. In questo tipo di scuola il bambino tra i 3 ed i 6 anni è soggetto attivo, impegnato a rapportarsi con la realtà,

La costruire creativamente i suoi processi di conoscenza e di interazione con gli altri. Le finalità sono di maturazione dell’identità, conquista dell’autonomia e sviluppo delle competenze con tema di riferimento alle diversità nelle sue varie accezioni: fisiche, psichiche , culturali ed etniche. E’ importante evidenziare che è severamente proibito dalla legge prendere alla scuola dell’infanzia ( ex scuola materna ) i bambini al di sotto dei 3 anni e in numero maggiore di quanti dichiarati alla Direzione Generale per gli studi di Napoli, Ufficio Tecnico e alla ASL.

PREMESSA Il servizio scolastico, nel rispetto delle norme costituzionali e degli ordinamenti della scuola:

contribuisce alla formazione dell’alunno, alla sua educazione ed istruzione;

attua iniziative dirette a garantire il diritto allo studio di ciascun bambino predisponendo strutture, servizi ed attività educative; – garantisce l’autonomia professionale dei docenti nello svolgimento dell’attività didattica, scientifica e di ricerca;

si organizza come comunità che entra in relazione con la società civile e intesse rapporti con il territorio. Questa Carta raccoglie gli aspetti peculiari della scuola nell’idea che proprio attraverso la trasparenza e l’informazione si possa migliorare la qualità complessiva del servizio scolastico. Essa rappresenta il frutto di una riflessione comune operata da tutte le componenti professionali ed il risultato del confronto collegiale sul senso di un servizio finalizzato ad elaborare e a trasmettere istruzione, educazione, formazione e cultura secondo indispensabili criteri di efficienza, efficacia e qualità.

I PRINCIPI FONDAMENTALI

La Carta dei Servizi dell’Istituto “Paidéia” si ispira ai principi fondamentali della Costituzione Italiana, in particolare agli artt. 3 – 30 – 33 e 34. La scuola, pertanto, assume come prospettiva di impegno educativo i seguenti principi:

Uguaglianza. Il servizio scolastico viene erogato senza alcuna distinzione per motivi riguardanti sesso, razza, etnia, lingua, religione, opinioni politiche, condizioni psicofisiche e socioeconomiche.

Imparzialità e regolarità. Gli erogatori del servizio scolastico, agendo secondo criteri di obiettività ed equità, ne garantiscono l’imparzialità e la regolarità.

Accoglienza ed integrazione. La scuola si impegna a favorire l’accoglienza dei genitori e degli alunni nella struttura scolastica, l’inserimento e l’integrazione di questi ultimi con particolare riguardo alla fase di ingresso alle classi iniziali e alle situazioni di rilevante necessità (alunni disabili, stranieri, degenti in ospedale ).

Diritti degli alunni. Partendo dal principio che la scuola è e deve essere costruita per gli alunni e non viceversa, la scuola riconosce il diritto all’istruzione e all’educazione di tutti i bambini, come presupposto fondamentale dell’esercizio del diritto di cittadinanza.

Partecipazione e responsabilità. Nella sua opera la scuola ricerca la collaborazione dei genitori, titolari primi del diritto-dovere di istruire ed educare i propri figli, su un piano di reciproca responsabilità. Essa sollecita, pertanto, ogni forma di partecipazione delle famiglie alla vita e alle scelte educative della scuola, attraverso gli istituti e le forme previste nell’ambito degli organi collegiali.

Apertura al territorio. La scuola si impegna a favorire le attività extrascolastiche ponendosi come centro di promozione culturale, sociale e civile, consentendo il migliore uso degli edifici e delle attrezzature.

Efficienza e trasparenza. L’attività scolastica, configurandosi come pubblico servizio, si ispira a criteri di efficienza, di efficacia e di flessibilità nell’organizzazione dei servizi amministrativi e dell’attività didattica. A tal fine promuove la formazione in servizio del personale e favorisce un rapporto trasparente con l’utenza. Libertà di insegnamento. In base all’art. 33 della Costituzione l’insegnamento è un’attività libera come l’arte e la scienza. Tale libertà viene assicurata nel rispetto della garanzia di formazione dell’alunno e degli obiettivi formativi nazionali fissati dai Programmi didattici per la scuola elementare e dagli Orientamenti educativi per la scuola materna.